Le considerazioni di European Tourism Manifesto sul
Certificato Digitale COVID

Mercoledì 26 maggio 2021, la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo ha approvato la creazione del Certificato Digitale Europeo COVID, che renderà molto più agevoli i trasferimenti all’interno dell’area dell’Unione Europea.

European Tourism Manifesto, alleanza alla quale aderiscono oltre sessanta organizzazioni che si interessano a vario titolo di viaggi e turismo e di cui fa parte European Ramblers Association (la Federazione Escursionistica Europea), ha accolto con estremo favore la notizia e chiede agli stati membri dell’Unione Europea di assicurare l’operatività entro il 1°luglio, con l’obiettivo di sostenere la ripartenza del settore turistico in tempo per la stagione estiva, vitale per il settore, e di ripristinare la libertà di movimento all’interno della UE e dell’Area Schengen.

Come strumento di uso comune, il “Certificato Digitale COVID” fornirà sufficienti garanzie che il possessore sia stato vaccinato, sia guarito o sia stato sottoposto a tampone con risultato negativo. Gli Stati membri dovranno inoltre assicurare che non verranno adottate ulteriori forme di restrizione ai viaggi (come quarantena o altri test) sui possessori del Certificato.

Le riaperture sono giustificate dagli ultimi dati forniti dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) sulla situazione epidemiologica: la terza ondata di COVID è in fase di recessione in tutta Europa. Il ritmo delle vaccinazioni sta accelerando: al 25 maggio il 46% degli adulti europei ha ricevuto almeno la prima dose (lo ha dichiarato in un tweet Ursula von der Leyen) e i soggetti più vulnerabili sono protetti.

L’Alleanza inoltre plaude alla decisione dell’UE di rendere disponibili 100 milioni di euro dall’Emergency Support Instrument, per permettere agli Stati membri di acquistare test per il COVID-19. Ciò dovrebbe renderli accessibili e abbordabili per tutti i viaggiatori, e di conseguenza minimizzare il rischio di discriminazione economica.

Nella sua ultima Comunicazione sulla strategia industriale, la Commissione Europea riconosce che il settore viaggi e turismo è stato quello più colpito e che la ripresa sarà lenta anche per il settore dei trasporti. L’Alleanza è fiduciosa che il DCC sosterrà la riapertura, per aumentare le possibilità di successo, ma ritiene che sia ancora necessario un accordo e un coordinamento urgente tra gli Stati membri su quanto segue:

  • Limiti di tempo comuni per i requisiti del test COVID-19 (ad esempio <24 ore prima per il test dell’antigene, <72 ore per il test PCR);
  • Un’età minima armonizzata per i bambini a cui è richiesto un test COVID-19, aiutando così le famiglie a pianificare i loro viaggi;
  • Nessun requisito aggiuntivo per i passeggeri in transito negli hub di trasporto;
  • Rapida adozione del modulo europeo di localizzazione dei passeggeri digitali (dPLF) che dovrebbe essere collegato al DCC per migliorare l’efficienza durante l’imbarco dei passeggeri ed evitare lunghe code agli hub di trasporto.

Queste misure contribuirebbero a ripristinare la fiducia nei viaggi transfrontalieri e garantirebbero un’esperienza fluida per i viaggiatori che esercitano la loro libertà di movimento.

L’accordo raggiunto a livello UE sul certificato digitale COVID è un passo verso la reintroduzione di Schengen e la libertà di circolazione in tutta l’UE. Gli europei non vedono l’ora di fare viaggi transfrontalieri quest’estate, sia per visitare famiglie e amici, per piacere o per affari. Invitiamo gli Stati membri a implementare con urgenza il certificato e ad astenersi dall’aggiungere requisiti di viaggio per i titolari di certificato se la situazione epidemiologica continua a migliorare.

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