Sentieri del Roero – Vezza d’Alba – CN
Nella giornata, 17 marzo 2024, in un clima mite, si è conclusa la prima tra le varie tappe dei “Sentieri del Roero” svoltasi con un giro ad anello intorno a Vezza d’Alba con un percorso di 12 Km. La pausa per il pranzo al sacco, si è svolta presso il santuario “Madonna dei Boschi” che ci ha arricchito con una bella visita nel suo interno. Le guide: Monica e Giorgio, Accompagnatori Naturalistici abilitati Regione Piemonte all’interno dell’associazione Naturaltrek affiliata con la FIE – Federazione Italiana escursionismo, va un particolare ringraziamento per l’accoglienza e le attenzioni in natura, per l’intera durata dell’escursione.
Il Roero
Il Roero è una regione geografica e storica del Piemonte, situata nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo. Prende il nome dalla famiglia omonima – la casata astese dei Roero – che a partire dal periodo medioevale e per vari secoli ha dominato su questo territorio.
La zona del Roero è un territorio affascinante e senza tempo, dove uomo e natura mantengono ancora oggi il legame costruito attraverso i secoli.
Ma dove si trova il Roero di preciso? Siamo in Piemonte nella provincia di Cuneo, a nord di Alba, sulla riva sinistra del fiume Tanaro tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano.
Si tratta di un paesaggio collinare noto in Italia e nel mondo per l’eccellenza dei suoi vini, un’arte sviluppata nel tempo e impreziosita dalla particolare conformazione geologica del territorio. Una conformazione e una storia assolutamente da conoscere e apprezzare.
L’aspetto geologico del territorio del Roero
La bellissima terra che vediamo oggi è in realtà particolarmente giovane, anche se poggia su basi antiche. Circa 130 milioni di anni fa l’intera zona del Roero era sommersa e costituiva un vero e proprio fondale marino, un mare interno chiamato “Golfo Padano”.
Fondamentale è la natura del terreno che conosciamo oggi. Questo si è formato grazie alle sedimentazioni dei detriti trasportati dalle correnti, che erodevano lentamente le montagne circostanti e formavano, a strati, le basi che oggi possiamo vedere con i nostri occhi.
Da qui facciamo un grandissimo salto avanti nel tempo e arriviamo a 2/3 milioni di anni fa, quando le colline iniziarono lentamente a emergere e formare un unico altipiano composto dal Roero e dalle Langhe.
Facciamo un altro salto in avanti e arriviamo a 220.000/150.000 anni fa, dove il terreno di origine marina (molto friabile) è stato “spaccato in due” dal fiume Tanaro, dando così vita a due zone ben distinte: quella del Roero e quella delle Langhe.
Una divisione ben definita, che ha separato il suolo continentale da quello di origine marina. Ma non è finita qui. Il fiume ha creato anche alcune conformazioni che sono una caratteristica peculiare del paesaggio: le Rocche, rilievi scoscesi che tagliano il territorio e gli donano fascino e magia.
Ed eccoci arrivati finalmente nella contemporaneità: oggi Roero significa morbide e aggraziate colline ricoperte da verdi e rigogliosi vigneti.
Un piccolo accenno di storia
L’intero territorio del Roero vanta una lunga tradizione nella viticoltura.
Già prima dei Romani qui si coltivavano le viti, così come nel Medioevo. È proprio in questo periodo che la terra, contesa per anni da diverse famiglie, prende il nome Roero, grazie all’omonima famiglia che dominava la zona.
Concludiamo la nostra breve panoramica storica con l’incredibile risultato che l’intera zona ha raggiunto nel 2014: i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti dall’UNESCO come parte integrante del Patrimonio Mondiale, valorizzando così il grande valore universale del paesaggio colturale piemontese.
Al termine dell’escursione, nel centro storico di Vezza d’Alba, abbiamo avuto la possibilità di visitare il Museo Naturalistico ricco di particolari e ultimi ritrovamenti, come il femore di un mastodonte, esposto al suo interno.
Il Museo è suddiviso in due sezioni ripartite in due sale distinte:
Sala geologica.
Presenta la stratigrafia delle colline del Roero, la campionatura dei diversi tipi di terreno, i fossili in essi contenuti e la relativa ricostruzione paleoambientale.
Sala naturalistica.
Sette diorami rappresentano gli ambienti significativi del Roero: il bosco umido, il bosco secco, il Tanaro, le peschiere, le rocche, i coltivi e i ruderali.
In essi sono presenti quasi tutte le specie della fauna locale.
L’avifauna occupa inoltre due grandi vetrine con una ricca collezione di nidi.
Completano la sezione la collezione entomologica e osteologica, alcuni pennari e alcuni esemplari di fauna alloctona.
Un ringraziamento va al tutto il gruppo che ha partecipato con notevole interesse.
Naturaltrek – Camminare, imparare e divertirsi!