L’escursionismo non è una scienza esatta. Trattasi di un’attività con persone e, di solito, all’aperto.
Potremmo dire che un’escursione in natura, come quelle organizzate dalla Federazione Italiana Escursionismo (FIE) richiede una pianificazione attenta per garantire sicurezza, divertimento e rispetto per l’ambiente.
Ogni escursione parte da un’idea che deve essere organizzata alfine d’essere eseguita. Nell’esecuzione, l’accompagnatore escursionistico è il volontario opportunamente preparato dalla FIE che conduce il personale.
Ogni idea d’escursione nasce da un’intuizione, da un’ispirazione tratta da una lettura, un racconto o una visione su tv o social. Ogni idea è espressione del desiderio di scoprire, di partecipare ed essere protagonista. Certamente è protagonista colui che organizza, ossia l’accompagnatore escursionistico.
Di seguito, i passaggi fondamentali che ogni accompagnatore escursionistico dovrebbe porre in essere per organizzare un’attività escursionistica in maniera efficace.
1. Definire l’obiettivo dell’escursione
Prima di tutto, è importante stabilire lo scopo dell’escursione. Potrebbe essere un’uscita di allenamento, un’esplorazione di un nuovo sentiero, un’escursione fotografica o semplicemente un’opportunità per stare all’aria aperta con amici e famiglia. L’obiettivo aiuterà a definire il livello di difficoltà, il percorso e la durata.
2. Scegliere l’itinerario
La scelta del percorso deve tener conto di vari fattori:
- Difficoltà: verificare la classificazione del sentiero (T = turistico, E = escursionistico, EE = escursionisti esperti, EEA = escursionisti esperti con attrezzatura).
- Lunghezza e dislivello: valutare la distanza e il dislivello totale per stimare il tempo di percorrenza.
- Condizioni meteorologiche: controllare le previsioni per evitare rischi legati al maltempo.
- Fonti d’acqua e punti di ristoro: verificare la presenza di fontane o rifugi lungo il percorso.
- Segnaletica e mappa: assicurarsi che il sentiero sia ben segnalato e munirsi di una mappa cartacea o digitale.
3. Preparare l’attrezzatura adeguata
Un’escursione ben organizzata richiede l’equipaggiamento giusto. Ecco una lista essenziale:
- Abbigliamento: vestirsi a strati con materiali tecnici, traspiranti e impermeabili.
- Calzature: scarponcini da trekking con buona aderenza e protezione per la caviglia.
- Zaino: scegliere uno zaino ergonomico con spazio sufficiente per cibo, acqua e attrezzatura.
- Bastoncini da trekking: utili per migliorare l’equilibrio e ridurre lo sforzo sulle articolazioni.
- Kit di primo soccorso: includere bende, disinfettante, cerotti, medicinali personali e fischietto d’emergenza.
- Torcia frontale: utile in caso di escursioni lunghe o situazioni impreviste.
- Coltellino multiuso: per eventuali necessità di emergenza o manutenzione dell’attrezzatura.
4. Pianificare la logistica
- Orario di partenza e rientro: calcolare il tempo necessario per l’andata e il ritorno, tenendo conto di pause e possibili imprevisti.
- Trasporto: organizzare il viaggio verso il punto di partenza, verificando eventuali restrizioni per il parcheggio.
- Permessi e regolamenti: in alcune aree protette potrebbe essere necessario un permesso per l’accesso.
5. Alimentazione e idratazione
- Acqua: portare almeno 1,5-2 litri d’acqua a persona, aumentando la quantità in estate.
- Cibo energetico: snack leggeri e nutrienti come frutta secca, barrette energetiche e panini.
- Pasti principali: per escursioni lunghe, prevedere un pranzo al sacco bilanciato con carboidrati e proteine.
6. Sicurezza e gestione dei rischi
- Comunicare il percorso: informare un amico o un familiare sul tragitto e l’orario di rientro.
- Pianificare alternative: avere un piano B in caso di difficoltà lungo il percorso.
- Emergenze: conoscere il numero di emergenza del soccorso alpino (118 in Italia) e le procedure di primo intervento.
- Condizioni fisiche: non sottovalutare la fatica e fare pause regolari.
7. Rispettare l’ambiente
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- Seguire i sentieri segnalati per evitare danni alla flora e alla fauna.
- Non lasciare rifiuti, portando via tutto ciò che si consuma.
- Evitare rumori eccessivi per non disturbare la fauna selvatica.
- Non raccogliere piante o rocce, rispettando la natura.
8. Conclusione dell’escursione
Una volta terminata l’escursione:
- Fare stretching per ridurre la fatica muscolare.
- Pulire l’attrezzatura per mantenerla in buone condizioni.
- Rivedere il percorso e annotare eventuali difficoltà o punti d’interesse per future uscite.
- Condividere foto e impressioni con il gruppo per mantenere vivo lo spirito escursionistico.
Seguendo questi passaggi, si può organizzare un’escursione sicura e piacevole, godendo appieno della bellezza della natura in maniera responsabile.
Infine, nelle escursioni organizzate dalle Associazioni affiliate alla FIE, assume centralità la tipologia delle persone che vengono accompagnate, le loro capacità psico-fisiche nonché la loro attitudine all’attività escursionistica. Se queste caratteristiche si fondono con le azioni dell’accompagnatore, tutta l’attività risulta naturalmente piacevole. Testimonianza di questa empatia, la richiesta agli accompagnati di fare un “terzo tempo” assieme, bevendo una “birra”, confrontandosi sull’escursione appena terminata e, magari, pianificandone ancora un’altra.
Massimiliano Bianchi
Giunta Federale
Referente per la Comunicazione FIE