“Diecimila scarponi contro la violenza sulle donne”: una prima valutazione

Gli zaini dei partecipanti alla campagna “Diecimila scarponi contro la violenza sulle donne” (foto di Mimmo Pandolfo)
Il presidente della FIE Mimmo Pandolfo, durante la manifestazione

Mentre si susseguono le segnalazioni delle Associazioni che hanno aderito alla manifestazione “Diecimila scarponi contro la violenza sulle donne” (a questo link la descrizione della uscita del 4 luglio – Archeotrekking a Gaiole in Chianti – del Gruppo Escursionisti Berardenga di Siena) è doveroso iniziare una prima riflessione sulla tematica che ha spinto la FIE a proporre questa campagna di sensibilizzazione.

Quella della violenza di genere è una vera e propria tragedia sociale. Per farsi un’idea della rilevanza del fenomeno, per conoscere i nomi, le storie personali delle vittime e l’iter processuale, è disponibile il sito femminicidioitalia.info. È una tragedia che colpisce un tutte le parti d’Italia e le vittime sono di ogni età: a morire sono infatti bambine, ragazze, donne e anziane.

Nei primi sei mesi del 2021 trentadue sono state le donne assassinate. Negli ultimi tre anni e mezzo in totale le vittime sono state 248, all’incirca una ogni cinque giorni.

Ma attenzione: questi sono solo i casi più estremi. L’ISTAT, qualche anno fa, ha stimato in oltre 6 milioni e mezzo le donne che in Italia hanno subito una qualche forma di violenza, fisica o verbale, avance non gradite, ricatti sul lavoro e altro.

Un semplice nastro rosso

Di fronte a questa situazione – in merito alla quale la Federazione Italiana Escursionismo aveva già preso posizione aderendo alla richiesta di pubblicizzare il più possibile il video che illustra una semplice mossa di autodifesa – non potevamo non sostenere la campagna di sensibilizzazione che, per primi, hanno lanciato i velisti nella loro campagna 10000 vele di solidarietà. È vero, si è trattato di un piccolo gesto, che sicuramente non avrà un effetto decisivo per una rapida soluzione del problema, ma secondo noi ha un forte valore simbolico perché riafferma quei valori di parità fra i generi, attenzione ai temi del sociale, formazione non solo dell’escursionista ma anche del cittadino consapevole che da sempre caratterizzano la FIE.

Lo sport, l’attività fisica, la vita a contatto con la natura sono da sempre maestri di vita, di socialità, di rispetto per le persone che ci circondano. Questa è stata una ulteriore occasione per riaffermarlo.

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