Escursione: L’Anello della Presolana

Anello della Presolana (Versante Sud – Ovest)
Motivo d’interesse: Storico, antropologico e paesaggistico
Ritrovo: Passo della Presolana (mt. 1289)
Partenza: Passo della Presolana (mt. 1289)
Arrivo: Passo della Presolana (mt. 1289)
Altitudine massima: Passo di Pozzera (mt. 2126)
Dislivello: 837 mt.
Difficoltà:media
Periodo consigliato: primavera/autunno
Tempo indicativo di percorrenza: 6 ore

Tempi di percorrenza:
– Passo della Presolana – Rif. Baita Cassinello: 1:00 ore – dislivello +279,00 mt.
– Rif. Baita Cassinello – Cappella Savina:
2:00 ore – dislivello +517,00 mt.
– Cappella Savina – Passo di Pozzera: 0:15 ora – dislivello +41,00 mt.
– Passo di Pozzera – Rif. Olmo: 0:45 ora – dislivello -308,00 mt.
– Rif. Olmo – Passo della Presolana: 2:00 ore – dislivello -529,00 mt.

Segnavia sentieri:
Passo della Presolana – Passo di Pozzera: n. 315
– Passo di Pozzera – Rif. Olmo: n. 320
– Rif. Olmo – Passo della Presolana: n. 318 e n. 319

SALITA

Ascensione di media difficoltà alla parte meridionale della montagna Bergamasca. Si tratta di un percorso alla portata di tutti anche se presenta qualche punto da non sottovalutare.

Si svolge su sentieri ben segnati e in uno scenario mozzafiato ai piedi della Presolana.

La Cappella Savina

Nella prima parte il percorso sale lungo il sentiero che attraversa un bosco e poi dei prati. Dopo una breve sosta alla Baita Cassinello (mt. 1568) si prosegue sul sentiero ghiaioso n. 315, ben tracciato e in costante salita sino alla Cappella Savina (mt. 2085) nei pressi del Bivacco Città di Clusone e, dopo una breve sosta per ammirare le maestose pareti della Presolana, si riparte su sentiero in falso piano per il vicino Passo di Pozzera (mt. 2126). Da qui inizia la discesa, sul sentiero sempre ghiaioso n. 320, che per il primo tratto deve essere percorso con attenzione, poi prosegue in leggera discesa sino a raggiungere il Rifugio Olmo (mt. 1818) posizionato su un’ampio pianoro da dove si può ammirare la vallata sottostante.

DISCESA

Il Rifugio Olmo

Dopo la sosta pranzo prevista al Rifugio Olmo, si ridiscende dal sentiero sottostante il Rifugio sino ad incrociare il sentiero n. 318, che percorriamo sino alla Malga della Presolana da dove seguiremo il sentiero n. 319 il quale ci conduce dapprima al Colle della Presolana (mt. 1698) e poi a Malga Corzenine (mt. 1363) e quindi al Passo della Presolana (mt. 1289) dove abbiamo lasciato le auto.

DURATA: 1 giorno.

LUNGHEZZA: L’itinerario, piuttosto lungo, prevede l’impiego di tutta la giornata e, pertanto, sarà necessario programmare alcune soste lungo il percorso.

DISLIVELLO: In salita m 837

QUOTA MAX E MIN: Quota minima: Passo della Presolana (mt. 1289), Quota Massima: Passo di Pozzera (mt. 2126)

NOTE

L’itinerario ad anello fa conoscere la Presolana in tutta la sua bellezza e la varietà della sua flora.



La Presolana (così leggiamo su Wikipedia) è un massiccio montuoso delle Prealpi Bergamasche che raggiunge un’altitudine di 2 521 m s.l.m.

È situato completamente in provincia di Bergamo, fra la Val Seriana (comuni di Castione della Presolana, Rovetta e Oltressenda Alta) e la Valle di Scalve (comuni di Colere e Vilminore di Scalve).

Fin dalla metà dell’Ottocento il massiccio ha attratto alcuni dei più importanti nomi dell’alpinismo italiano. Situato a metà cammino tra la Pianura Padana e le Alpi Retiche occidentali, il Pizzo della Presolana presenta alcuni dei più ricchi giacimenti minerari e fossili delle Alpi.

ORIGINE DEL NOME

Numerose sono le versioni che vorrebbero fornire il nome di questa montagna, e molte hanno uno sfondo leggendario. La più suggestiva deriverebbe dall’espressione latina “Presa-Alana”, con riferimento ad una battaglia che vide la sconfitta del popolo degli Alani ad opera dei Romani (o in un’altra versione per mano di Carlo Magno, secondo la quale egli sconfisse un sovrano del posto, l’Alano, che governava il paese di Breno) proprio in quella zona.

Si dice che fu un’immensa carneficina, tanto che alla valle in cui accaddero questi scontri, prima chiamata Valle Decia, venne cambiato nome in Calve (attualmente Valle di Scalve) a causa “della calvarie d’ossa spolpate avanzate al grande macello” (anche secondo la storia alternativa di Carlo Magno la valle prese il nome per questo motivo).

Sempre secondo la leggenda si dice che, nelle notti di tempesta, gli spiriti degli Alani vaghino ancora tra le rocce di questa montagna. Altre leggende vedono coinvolti folletti, spiriti e splendide fanciulle, ma la versione più credibile resta quella più recente, secondo la quale il nome Presolana deriverebbe dal dialetto praizzöla (in italiano “praticciolo”) per via dei piccoli prati presenti sulle proprie pendici.

Un’altra leggenda riferisce di un bandito di un’epoca sconosciuta che si aggirava nel nord Italia. Dopo che il bandito fu identificato nella persona di Lana, che aveva il covo dove ora c’è il paese Cadilana (LO) (Ca’ = Casa, Casa di Lana) si diede alla fuga e cercò di raggiungere le Alpi per fuggire all’estero; con un furbo stratagemma la Giustizia riuscì però a trarlo in inganno e catturarlo proprio dove ora sorge la Presolana, evento da cui prenderebbe appunto il nome.

Maria Cristina Andreotti
Consigliere Federale

[Foto in alto: Pizzo della Presolana (2521 m) da una finestra del rifugio Coca]

 

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