Marcia alpina di regolarità: una testimonianza

La Marcia Alpina di Regolarità in Montagna come l’avevo vista all’inizio e come utopisticamente mi piacerebbe rivederla ancora in un più partecipato e florido futuro

di Tarcisio Ziliotto

È una attività sportiva che ha come principio il camminare sui sentieri di montagna e non solo, con delle regole che sono legate alla più elementare e normale escursione di lunghezza variabile dai 10 ai 15/18 Km su sentieri o percorsi perfettamente tracciati e soprattutto altrettanto perfettamente misurati.

Il principio di tale attività sportiva ha una lunga storia che qualcuno è riuscito a raccontare anche se di fatto ha interpretato dando per certe anche situazioni non documentate ma ipotizzate. Di certo posso ricordare che con l’Opera Nazionale Dopolavoro nel corso del ventennio del secolo scorso 1925/1945 anche in Veneto e in particolare in provincia di Treviso venivano organizzate gare di Marcia Alpina di Regolarità in Montagna, mentre dopo il 1945 la stessa disciplina veniva organizzata dall’ENAL e poi dalla FIE e recentemente anche dall’ANA, come tuttora viene praticata. 

L’esperienza mi permette di ricordare e mi suggerisce la finalità di questa attività sportiva, l’andare in montagna con la testa e con le gambe dove la testa individua il percorso e le gambe lo devono percorrere. Praticamente in salita si cammina piano mentre in pianura e in discesa si va più veloci come succede normalmente quando si fa una escursione a volte più o meno impegnativa. La nostra gara, non è per arrivare al traguardo per primi o nel minor tempo ma arrivarci con la regolarità del passo.

In pratica la Gara di Marcia Alpina di Regolarità non è altro che una competizione fra escursionisti più o meno dotati di forza e resistenza fisica ma anche e soprattutto di una tecnica che solo la testa o meglio il cervello può controllare.

Le manifestazioni sono organizzate come detto da persone capaci, su percorsi variegati con salite e discese possibilmente ben distribuite, con una misurazione perfetta cioè con una possibilità di errore quasi di 0 m. di tolleranza, frazionando la gara in settori dove in ogni settore deve essere assegnata una media oraria che il concorrente deve,  (qui entra in scena anche la tecnica) controllare sia in rapporto alla lunghezza del suo passo che al numero dei passi al minuto, per poter mantenere quella media che gli è stata assegnata o da lui scelta alla partenza della competizione.     

Ogni settore della gara ha una media diversa in base alle asperità del percorso, se in salita, discesa, falsopiano o misto o su terreno particolarmente scosceso ecc.

La peculiarità della Marcia Alpina di Regolarità è però anche quella, come tutte le normali escursioni che si fanno, di un percorso che rimane segreto, cioè alla partenza i concorrenti non hanno a disposizione nè la lunghezza del percorso nè tanto meno il tempo teorico a disposizione per ogni singolo settore ma solo la media oraria assegnata o scelta da ogni concorrente. La partenza dei partecipanti è data distanziandoli con un minuto come minimo l’uno dall’altro. I concorrenti hanno un cartellino dove viene segnato l’orario di partenza e i tempi di passaggio sui vari settori, le medie imposte o scelte e il tempo finale. Alla fine, quando tutti i concorrenti sono arrivati vengono comunicati sia i tempi teorici e le lunghezze del percorso. Viene poi stilata la classifica con la somma delle cosiddette penalità (una ogni secondo in più o in meno) per ogni settore e ovviamente chi meno ne fa meglio si piazza.

La tenuta di marcia che ogni concorrente indossa deve essere legata all’attività escursionistica, con calzature adatte ai percorsi montani, calzoni o calzoncini corti e maglia sociale anche con maniche corte (non canottiere), mentre viene raccomandata una dotazione di liquidi e in particolare acqua, anche se in ogni gara sono garantiti dei ristori volanti e indumenti impermeabili in caso di tempo perturbato.

Per i rilevamenti personali dei tempi è consentito l’uso dell’orologio o di cronometro ma non di strumenti che rilevino il percorso o i contapassi e una tabellina individuale frutto di un allenamento dove vengono evidenziati i possibili numeri di passi al minuto e relativa lunghezza dello stesso al fine di mantenere la media assegnata o scelta.

Quanto sopra in estrema sintesi cosa è la Marcia Alpina di Regolarità in Montagna mentre altri possono essere i fattori che ci spingono a mantenere e promuovere questa attività più ludica che agonistica in quanto, l’escursionismo significa conoscenza e stare insieme. Conoscenza di sempre nuovi luoghi, nuovi percorsi nuove esperienze assaporando quanto la montagna e le colline ci possono regalare e lo stare insieme, conoscerci e gareggiare senza dover per forza confrontarsi solo fisicamente ma anche tecnicamente come solo questa attività può permetterlo. Il marciatore è di fatto un escursionista, un amante della natura che cammina non solo guardando per terra ma anche ciò che lo circonda.

Chi non conosce la Marcia di Regolarità in Montagna e ci vede camminare dice che “camminiamo strano” ed è vero ma è proprio questa la differenza, perché non vince sempre il più forte ma il più regolare e preparato non solo fisicamente.

L’allenamento dei Marciatori è un altro fattore determinante. I più si regolano sui percorsi delle gare alle quali partecipano e alla fine confrontano in base alle penalità subite se il loro passo e la loro costanza viene premiata, mentre i più puntuali, i più cosiddetti bravi, adottano degli allenamenti su dei sentieri che sono stati da loro individuati, perfettamente misurati dove contano i passi sempre costanti al fine di individuare la lunghezza dello stesso passo da utilizzare nelle gare con simili caratteristiche.

Una nota particolare riguarda la parte tecnico organizzativa delle gare di qualunque livello dove si è arrivati ai controlli in cui ogni singolo concorrente non si ferma più per segnare il tempo impiegato sul settore perché tutto è automatizzato e tecnologicamente quasi monotono, in quanto non farebbe proprio parte della filosofia dell’escursionista e amante della montagna.

Concludo sottolineando che non ho preso in considerazione nuovi regolamenti e nuove procedure per indurre altri a partecipare a gare di Marcia Alpina di Regolarità in Montagna semplicemente perché penso che serva una più umana e tranquilla competizione con quella sana rivalità che contraddistingue chi frequenta la montagna.