L’avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi: escursionisti presenti!

Parigi, sabato 11 maggio 2024. La scena è quella di un ponte sulla Senna, intitolato a Nelson Mandela, il leader sudafricano icona mondiale della lotta contro la discriminazione razziale. Tre uomini manifestano, con un semplice gesto, l’attenzione verso i temi ambientali delle organizzazioni di cui sono esponenti e dirigenti: si tratta del fenomenale e instancabile Jean-Claude, in rappresentanza della Fédération Francaise de la Randonnée Pedestre, che ha fortemente voluto e programmato questo incontro, di Steen Kobberø-Hansen (esponente dell’ERA, European Ramblers Association, della quale è tesoriere) e il nostro Domenico “Mimmo” Pandolfo (presidente onorario di ERA e vicepresidente FIE). Insieme versano nel fiume che attraversa la capitale francese acqua proveniente da altri sei fiumi europei. Il gesto è di per sé piccolo, ma carico di significati simbolici. Sappiamo che l’acqua rappresenta la purezza e “miscelare” quella di diversi fiumi sta a significare la confluenza di diverse entità verso un unico destino, metafora del futuro dell’umanità, che ci auguriamo. Questo cerimoniale, che vuole segnalare unità, amicizia e relazioni fra persone di paesi diversi, è stato inaugurato per la prima volta nel corso di Eurorando 2011 in Spagna. L’evento di Parigi è stato ideato dal membro onorario dell’ERA Joep Napier, che ha regalato l’ampolla dell’acqua al nostro amico Jean-Claude a Schengen. Nel contenitore era stata inclusa l’acqua di tre fiumi.

La Federazione Italiana Escursionismo, è forse il caso di ricordarlo, è legata alla Fédération Francaise de la Randonnée Pedestre da un protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2017.

L’evento era inserito all’interno di una serie di iniziative promosse dagli escursionisti francesi in vista della Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici, una serie di “marce di avvicinamento” al grande evento delle quali abbiamo già avuto modo di accennare. Dal 9 al 13 maggio, infatti, seguendo sette diversi itinerari, camminatori provenienti da tutta Europea si sono dati appuntamento nei pressi della metropoli transalpina. La delegazione della Federazione Italiana Escursionismo era composta dal presidente federale Massimo Mandelli, dal già citato vicepresidente Domenico Pandolfo, dal consigliere federale Roberto Mazzola e da un gruppo di nove tesserati toscani, delle Associazioni Il Valico di Firenze e Gruppo Escursionisti Berardenga di Castelnuovo Berardenga. Sono state giornate molto intense, sia per i chilometri percorsi che per gli appuntamenti da rispettare, ma cariche di significato e piene di emozioni, perché hanno permesso di ribadire ancora una volta il senso profondo del nostro modo di vivere l’escursionismo: in armonia con la natura e il territorio e con spirito di fratellanza fra i popoli.

In particolare, la delegazione italiana è arrivata in suolo francese il 9 maggio; venerdì 10 ha partecipato all’escursione sul GR2 (Grand Randonnée 2, una delle vie d’accesso a piedi alla Ville Lumière), molto partecipata, con circa 300 escursionisti presenti. L’avvicinamento al centro cittadino si è svolto sul lungo Senna, direttamente sulle banchine, attraversando numerosi parchi. Sabato 11, poi, si è svolta la sfilata finale per le vie di Parigi, dallo stadio Charlety, punto di incontro, fino alla piazza del Municipio dove i partecipanti sono stati accolti dalle autorità cittadine.

A nome degli escursionisti europei ha preso la parola Steen Kobberø-Hansen, che ha detto:

Signore e signori, stimati escursionisti,

Oggi, mentre ci riuniamo nella luminosa città di Parigi, chiudiamo un capitolo iniziato nel villaggio storico di Schengen, un nome che risuona con libertà, cooperazione e unità in tutta Europa. Mi chiamo Steen Kobberø-Hansen, e come rappresentante dedicato dell’Associazione Europea dei Ramblers, sono profondamente onorato di trovarmi davanti a voi per commemorare il completamento della nostra marcia lungo il venerabile E-path E3.

Questo viaggio è stato più di una mera traversata fisica di paesaggi; è stato un pellegrinaggio profondo attraverso il cuore dell’Europa, una celebrazione della nostra eredità condivisa e una riaffermazione dei nostri valori collettivi. Da Schengen a Parigi, abbiamo ripercorso i passi degli antenati e dei visionari, ogni passo un testimone del nostro impegno per la comprensione, la sostenibilità e la pace.

A Schengen, dove il nostro viaggio è iniziato, ci siamo ricordati del potere trasformativo dell’unità – un villaggio dove i confini un tempo divisivi si sono dissolti, ispirando un continente e oltre. Qui, in Europa, la culla della civiltà occidentale e il luogo di nascita dei Giochi Olimpici, abbracciamo lo spirito di quelle antiche competizioni, che cercavano di onorare la pace e l’eccellenza umana attraverso le capacità atletiche. Oggi, canalizziamo quello spirito non attraverso la competizione ma attraverso la camaraderie, mentre camminiamo attraverso confini e culture.

Oggi, l’11 maggio, siamo testimoni di una convergenza notevole: camminatori da ogni angolo della Francia hanno seguito sette percorsi diversi, ciascuno dei quali conduce a questa grande città di Parigi. Questa convergenza simboleggia l’unità e l’accessibilità del camminare come attività – è davvero uno sport che chiunque può godere, ovunque, in qualsiasi momento.

I nostri percorsi hanno attraversato paesaggi ricchi di storia e vivi con lo spirito di cooperazione – l’essenza stessa di ciò che rappresenta l’Associazione Europea dei Ramblers. Abbiamo camminato come individui di diversi background ma marciato come uno, incarnando l’ideale olimpico di riunire persone da ogni angolo del mondo in una celebrazione dell’impegno umano condiviso.

Mentre riflettiamo sul nostro viaggio, custodiamo i ricordi creati, le amicizie forgiate e i paesaggi esplorati. Che questo sia un promemoria della nostra missione continua di promuovere il camminare come un modo per comprendere il nostro passato e proteggere il nostro futuro. Ogni passo del nostro viaggio ha rafforzato la nostra determinazione a preservare la bellezza del nostro ambiente e la ricchezza delle nostre culture.

Concludendo questa marcia, il nostro impegno non finisce. Portiamo avanti la torcia dell’unità, della comprensione e del rispetto. Continuiamo a camminare con uno scopo, a ispirare gli altri a unirsi a noi e a costruire ponti dove ci sono lacune. Fino a quando non ci rivedremo, che i vostri passi siano leggeri, i vostri percorsi ispiratori e i vostri viaggi appaganti.

Grazie, compagni camminatori, per ogni chilometro conquistato, ogni storia condivisa e ogni momento apprezzato. Continuate a camminare con speranza, gioia e pace.

(Il testo integrale è disponibile sul sito della European Ramblers Association)

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