“…87, 88, 89…vedo il traguardo: sento uno dei cronometristi che comunica al suo collega che il numero 14 sta arrivando. Il numero 14 sono io. O meglio… è il numero che mi è stato assegnato dal sorteggio dell’ordine di partenza.
Attraverso la linea di arrivo, interrompo il conteggio dei passi, stoppo il cronometro e riconsegno il pettorale agli organizzatori. Un rituale di tante altre volte, ma ogni volta con sensazioni diverse da quando pratico marcia alpina di regolarità.
C’è solo una cosa che non cambia mai quando arrivo al traguardo, la soddisfazione di avercela fatta, di aver percorso tutti i chilometri tracciati dagli organizzatori con tutta la mia concentrazione, la mia fatica, la mia forza!
E ora?! Bè, ora è il momento scoprire quanto i tempi registrati sul mio cronometro sono vicini ai tempi in cui effettivamente avrei dovuto percorrere il tracciato. Oggi mi sentivo bene e ho scelto la media alta, la più veloce, spero di aver sballato di pochi secondi… Per il momento sono appesi i tempi dei primi tre settori… Ecco, lo immaginavo! Ho ritardato 45 secondi il terzo settore, la discesa. Il sentiero era molto tecnico e ho accorciato il passo senza accorgermene. 14 secondi di anticipo nel primo settore e 5 secondi di anticipo nel secondo, la salita. Le faccio sempre bene le salite! Ok, 14+5+45, sono a 64 penalità nei primi 3 settori. Ora mi cambio in attesa che escano i tempi degli altri settori e quindi la classifica finale.”
Quello che avete appena letto è il racconto delle sensazioni e dei pensieri di un marciatore appassionato appena conclusa una gara. È un racconto di emozioni, ma solo di una parte, perché durante la gara se ne vivono tante e sempre diverse, ed è un racconto di trepidazione, in attesa del risultato di una prova che abbiamo affrontato con impegno e tenacia.
Perché è questa la marcia alpina di regolarità, uno sport tecnico ma, allo stesso tempo, una disciplina alla portata di tutti, dove non è solo la classifica a definire com’è andata davvero, ma anche le sensazioni, le emozioni che si provano prima, durante e dopo la gara ed è la misura di una sfida prima di tutto con noi stessi.
Potremmo investire molte parole per descrivere in termini tecnici come si svolge una gara di marcia alpina di regolarità, cosa prevede il regolamento e come si articola il percorso, però sarebbe riduttivo, anzi, sarebbe fuorviante, perché escluderebbe tutta la sfera emozionale e di coinvolgimento personale che è poi ciò che veramente rende bello lo sport e questo sport in particolare.
Basti sapere che si tratta di una disciplina sportiva prevista tra le attività della FIE – è l’unica Federazione Italiana in cui viene praticata!! – e trae le sue origini dalle esercitazioni di marcia praticate dagli allievi ufficiali e sottufficiali nella Scuola Militare del Corpo Alpini. Si pratica all’aperto, in prevalenza su sentiero o sterrato, principalmente in ambiente di montagna, ma si può praticare anche in collina o pianura.
Può essere visto come uno sport affine o, meglio, “progenitore” del trail running (molti marciatori sono anche trail runners) ma è una pratica aperta a tutti, dai più giovani ai meno giovani, perché consiste, di fatto, nel semplice camminare (non si corre!) di tutti i giorni e ognuno può scegliere in ogni occasione la modalità migliore per affrontare la gara in sintonia con le proprie condizioni fisiche, le gradazioni del terreno, le condizioni ambientali e atmosferiche.
Si parla di regolarità perché lo scopo, oltre a divertirsi, è quello di camminare in modo costante mantenendo la stessa velocità – che in questa disciplina chiamiamo media oraria – all’interno di ogni singolo settore che fa parte del percorso. A vincere, quindi, non sarà l’atleta che percorre più velocemente il tracciato, ma quello che si avvicina di più al tempo esatto di percorrenza calcolato dagli organizzatori.
Come si diceva, però, non sono sufficienti le parole per descrivere cos’è la marcia alpina di regolarità, quindi tutti gli interessati e curiosi a provarla possono partecipare alle manifestazioni promozionali previste nel corso di tutto l’anno, come da calendario gare nazionale pubblicato sul sito FIE Italia.
… e se non c’è una manifestazione a carattere promozionale nella propria Regione di appartenenza? Può essere un’ottima occasione per una trasferta di un week-end, con amici e familiari, per visitare luoghi nuovi e incontrare persone accoglienti ed entusiaste!
Per maggiori informazioni, rivolgersi a: marcia.regolarita@fieitalia.it.
Valentina Cortese
Tesserata G.S. E. Zegna e
Consigliere CR Piemonte