Monte Manos e Monte Carzen, le discese ardite e le risalite.

La seconda escursione del Gruppo Escursionismo Rezzato propone una uscita in Valvestino, in dettaglio  il Monte Manos e il Monte Carzen,  ubicati ad oriente del lago d’Idro, a Sud di Capovalle e a Nord della selvaggia valle di Vesta.

La partenza è dal passo del Cavallino della Fobbia (1090 m) in località Cocca Veglie, dove sorge una Colonia estiva, ricavata in una vecchia casermetta della Finanza, a vestigia di strutture fortificate durante la Grande Guerra. La guerra su questa linea durò solo pochi giorni ma sono ancora ben visibili alcune postazioni (piazzole per artiglieria, ed edifici di servizio tra cui la Polveriera).

Il giro ad anello di circa 13 Km, con una salita di 590 metri e una discesa di 570 metri, inizia per una strada militare a tornanti che si trasforma in mulattiera per condurre l’ordinata fila dei 50 camminatori attraverso un agevole sentiero fino alla vetta del Monte Manos (1517 m): un ampio panorama si mostra ai nostri occhi dai monti dell’alta valle Trompia, fino al  Blumone e all’Adamello innevati. Dopo una breve sosta e le consuete foto di rito, mentre godiamo di uno splendido paesaggio montano, un pallido sole di febbraio spunta tra le nubi rendendo questa domenica di fine febbraio ovattata.

Dalla vetta del Manos si scende per il crinale: una discesa ardita e poi una risalita verso il Monte Carzen.

Un tratto pianeggiante ci consente di riprendere fiato, la discesa ardita ha messo alla prova le personali abilità, ed è anche questo che ci richiede la montagna: attenzione e coraggio e determinazione nell’affrontare passo dopo passo il cammino.

Rilassati, si riprende a dialogare,  a ridere ad ammirare la bellezza incontaminata di questo paesaggio tipico delle Prealpi bresciane.

Giunti ai piedi della salita per il Carzen, si passa accanto a bei faggi e altrettanto bei roccoli di fattura squisita dove risalta la maestria degli abitanti del luogo dediti al lavoro con perizia, lungo il sentiero ciuffi di erica tentano di illuminare il terreno. Salendo per il ripido dorsale che porta dritto alla vetta, si attraversa una bella pineta intervallata da prati ancora ricoperti di neve, innegabile la gioia di camminare sulla neve accanto ad ellebori ancora in fiore.

Dopo la ripida salita, affrontata in silenzio per risparmiare energie e fiato con passi lenti e decisi,  il gruppo si è ricompattato sulla vetta del Monte Carzen (1556 m), segnalata da una Croce di legno.  Le nostre guide  Alessandra e Lucia attente e premurose hanno concesso un meritato momento di recupero: qualcuno è riuscito a sdraiarsi e godere del tiepido sole, e il gruppo è tornato ad essere vivace e allegro con rinnovata spensieratezza e con una buona dose di orgoglio per aver affrontato passo dopo passo una piccola sfida personale: foto di rito e sui volti spicca il sorriso di cui è riuscito, ciascuno a modo suo, a raggiungere l’agognata meta.

Dalla vetta del Carzen si ammira un mutato panorama verso i monti del Lago di Garda (Monte Spino e Pizzocolo)  e  sullo sfondo  risalta inconfondibile il Monte Baldo anch’esso innevato.

Il tragitto di rientro risulta più soft tra crinali erba e pascoli, baite, malghe  e roccoli e viene affrontato con uno spirito diverso, la meta che ci attende è un lauto pranzo al Rifugio.

Si conclude così con convivialità questa seconda escursione. Il Monte Manos  e il Monte Carzen  si sono rivelati una gradita conferma dei luoghi caratteristici delle nostre Prealpi bresciane con belle vedute e panorami sconfinati, resi ancora più evanescenti ed eterei da questa mite giornata di febbraio.

Ivana Lorandi
Gruppo Escursionistico Rezzato

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