Qualche anno fa, dopo avere sostenuto l’esame da Accompagnatore escursionistico nazionale, ebbi modo di scherzare sulle emozioni e sulle impressioni del momento scrivendo un articolo per la rivista “Escursionismo” dal titolo “Ma chi me l’ha fatto fare”. In quelle riflessioni, tra il serio ed il faceto, espressi il mio pensiero sul ruolo dell’accompagnatore escursionistico, riflettendo sulle sue responsabilità ma anche sulle sue specificità ed i suoi punti di forza all’interno delle Associazioni in cui opera.

A distanza di qualche anno ci siamo trovati con un nutrito gruppo di amici, merce rara in questi momenti, ad organizzare per i giorni 13 e 14 aprile, una ricorrenza speciale per l’Associazione Valle Umbra Trekking. Sono infatti 10 anni che Omero Savina, uno dei suoi più attivi Soci fondatori, è andato avanti, come amano dire i vecchi Alpini delle persone che ci lasciano anzitempo.  Ci è sembrato opportuno, anzi direi doveroso, fare qualcosa che desse risalto alle tante iniziative, da lui intraprese, nel suo intenso lavoro di divulgatore della montagna in generale, e della via Lauretana in particolare quale antica via di pellegrinaggio, che fin dal medioevo collegava la città di Roma al Santuario di Loreto attraversando anche le nostre montagne.

Per questo è stato organizzato un convegno all’interno del programma del Festival di Scienza e Filosofia, che si tenuto presso il polo museale della ex Chiesa della S.S. Trinità, gentilmente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, dal titolo “Oltre l’immaginazione – Omero Savina e La via Lauretana”. Un convegno proprio per rendere omaggio alle sue intuizioni ed ai suoi intendimenti di oltre trent’anni orsono, quando parlare di escursionismo, trekking oppure di cammini religiosi, andava appunto oltre l’immaginazione.  Al convegno, che ha visto la partecipazione di autorevoli esperti ed autori di guide sulla via Lauretana, hanno anche partecipato i vertici della Federazione Italiana Escursionismo, con i quali si è discusso del futuro dell’escursionismo e di quanto questo movimento sia in forte e repentina trasformazione sia per i numeri che cominciano a farsi interessanti, ma anche per l’approssimazione da parte di tanti, forse troppi, soggetti istituzionali coinvolti.

È stato in questo clima pieno di suggestioni che il giorno dopo, attraversando prati, boschi, ruscelli, i paesaggi della verde Umbria e della via Lauretana, ho trovato la risposta al famoso quesito “ma chi me l’ha fatto fare” e ora ne conosco anche il perché. Nel nostro incerto incedere di testimoni del nostro tempo così come nella semplice attività di accompagnatori escursionistici, attività ancora non ben inquadrata e comunque poco considerata, abbiamo la grande responsabilità di trasmettere valori, pensieri, ricordi e testimonianze. Questo è il nostro contributo, seppur imperfetto e mutevole ma concreto ed efficace, che possiamo condividere non per continuare a vivere nell’ombra del passato ma per apprezzare ancor di più il presente.  

Oltre ogni immaginazione appunto.

E per finire con un po’ di sana ironia sull’inconsapevole Accompagnatore di allora, cui venne chiesto alla fine dell’esame cosa fosse l’azimut, rispondo esattamente come allora: lo so ma non ve lo dico.

In memoria di un Uomo Speciale.

Carlo Valentini
Presidente
Valle Umbria Trekking

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