Gran bella giornata di sole, quella di sabato 15 ottobre 2022 e grandi emozioni per Lorenzo Schia sul Sentiero Europeo E7. Tappa lunga, si torna in quota, ma il panorama è incredibile, la natura varia e gli animali incontrati sul cammino parecchi.
Nelle sue note, Lorenzo ci fa capire tutto il suo amore per la montagna, per quello che sta facendo e come, nonostante la fatica sia stata tanta quanto apprezzi questo Sentiero E7 che sta percorrendo da oltre un mese. Quando questa avventura sarà conclusa, quando cioè sarà tempo di riepilogo, avremo modo di renderci conto, numeri alla mano, di quanti siano stati i chilometri percorsi, quanta la salita, e di quanti chili, intesi come perdita di peso corporeo, sia costato questo sforzo. Per ora, dopo la birretta serale che il runner si concede, limitiamoci a godere il racconto della tappa, i video e le fotografie, nelle quali – forse per la prima volta dalla partenza da Caporetto il 3 settembre – possiamo ammirare un cielo da cartolina.
Oggi un’altra tappona, da Col di Nava a Sella di Gouta.
In questa tappa torno ad affrontare i classici dislivelli delle Alpi, una tappa impegnativa dal punto di vista fisico e mentale. Parto con un’ora di ritardo rispetto alla mia consuetudine, la giornata sembra bella, mi metto subito nella prima salita che dopo vari sali scendi, mi immette sulla parte di vera salita. Raggiungo “San Bernardo di Mendatica” e da qui inizia il sentiero ripido, un vertical che mi porta in quota, a circa 2000mt.. Amo queste alte quote e sembra quasi che loro gradiscano il mio arrivo: un sole splendido mi accompagna da diverso tempo e mi fa assaporare il panorama che mi circonda.
Sono arrivato sul “passo Fronte’”, la testa si alza sopra il culmine e le poiane, come se mi avessero atteso, mi sfiorano volteggiando con un volo leggero e spettacolare.
Mi immetto su un altopiano, la visuale è emozionante, sembra quasi che questa montagna riconosca l’amore che ho per lei è voglia continuare a gratificarmi con tanti bei ricordi. Proseguo, e mi dirigo verso il rifugio “Sanremo” e successivamente il rifugio “La Terza”; più avanti una leggera salita che mi porta in direzione di una imponente statua argentata.
Sono arrivato nelle vicinanze della statua, è il Redentore che sembra vegliare su tutta la valle. Non posso fermarmi, questa tappa è ancora molto lunga e impegnativa, ma qualcosa sembra trattenermi, è questo particolare panorama che non vedevo più da molti giorni. Non riesco a ripartire, decido quindi di fermarmi e riposare qualche minuto e continuare ad assimilare quanto sto ammirando. Vorrei fermare il tempo ma devo assolutamente muovermi.
Mi dirigo verso il Monte Saccarello (il monte più alto sul percorso in questo tratto della Liguria), lo supero e in pochi metri mi trovo in una forte discesa. Giù per la valle per poi risalire dalla parte opposta e ritornare in quota. Per usare un termine marittimo “avanti tutta”, il tempo scorre e devo superare un’ultima montagna, ma mentre risalgo ecco un altro emozionante regalo: una mucca ha appena partorito il suo vitellino, devo fermati ad ammirare questa creatura e la dolcezza di questo momento.
Riparto e ad un tratto il sentiero si fa stretto e in pietra ma, le sorprese di questa magica giornata sembrano non finire: ad aspettarmi, quasi per fare due chiacchiere, incontro due camosci; mi avvicino e sembrano non aver paura di me, è solo quando sono a qualche metro di distanza, quasi ad accarezzarli, che si dileguano nel bosco.
Arrivo sul “Monte Toraggio” e scendo di quota. Purtroppo mi immetto in quelle nubi basse che vedevo da tempo sotto di me. Si fa sera e la luce di questo magnifico sole sta per terminare, arrivo sul “colle di Scarassan”, ancora pochissimi km e arrivo al Rifugio Gouta. Entro dalla porta e vengo accolto in maniera festosa: all’interno alcune persone, qualche parola ed è come sentirsi nel solito locale con vecchi amici.
Ecco l’ultimo regalo di questa magnifica giornata.