ITINERARIO 1: DA CARTORE A MAGLIANO DEI MARSI
DIFFICOLTÀ: impegnativo.
DISLIVELLI: + 391 m., – 493 m.
ALTITUDINE: max 1221 m. ALTITUDINE: min. 728 m
LUNGHEZZA: Km. 17,850
FONDO: Sentiero, traccia, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N-S 7,00 ore, S-N 7,30 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno
DESCRIZIONE ITINERARIO
Il Tratto abruzzese del Sentiero E1 inizia dall’antico Borgo di Cartore a 2 Km dal confine Lazio-Abruzzo, facilmente raggiungibile in auto dalla autostrada A24 Roma – Teramo, uscita Valle del Salto, oppure ultima uscita della superstrada Rieti Torano, oppure dalla S.S. 578, Avezzano Rieti. Il Borgo e’ facilmente raggiungibile a piedi collegandosi al tratto Lazio passando per la contrada San Francesco Vecchio di Corvaro.
La lunghezza della tappa e’ di 17,850 m., e dall’antico borgo di Cartore recentemente restaurato, si prende la carrareccia in direzione NO e dopo circa Km. 2 si giunge a Bocca di Teve m. 978 da dove è possibile visitare l’omonima Valle, vero gioiello della natura e considerata tra le più interessanti d’Italia e d’Europa.
Si prosegue in salita sempre per via sterrata e dopo circa 2 Km. si raggiunge il Passo Le Forche m. 1221, campo base per escursioni al Rifugio Capanna di Sevìce m. 2119 ed al Monte Velino m. 2487 (terzo gruppo montuoso della Catena degli Appennini). Più avanti ed esattamente dopo Km. 0,7, il sentiero El, lasciando la carrareccia principale, piega a sinistra; (per chi volesse visitare invece l’antica Chiesa di Santa Maria in Valle
Porclaneta sec. XI, proseguire lungo la carrareccia principale). (Km 1 direzione Rosciolo).
Lasciata la suddetta carrareccia e preso a sinistra, il sentiero poco evidente dapprima si inerpica, e poi camminando a mezza costa a lato delle ripide falde del Monte Velino, raggiunge le vicinanze del rifugio L.A.M.F.O.R. m. 1136. Il cammino continua dapprima in piano e quindi in discesa, oltrepassata la Chiesetta alpina del Ravone, si raggiunge il centro abitato e posto tappa di Magliano de’ Marsi m. 728, ove è possibile visitare l’antica Chiesa di Santa Lucia (Sec. XIII). Rivolgendosi alla Delegazione Regionale della F.I.E. si possono effettuare numerose escursioni in montagna.
PUNTI D’ACQUA – Cartore fontana m.978
PUNTI DI INTERESSE – Valle Teve ( da Bocca di Teve ) – Rifugio Capanna di Sevice m.2119 ( da Passo le Forche m.1221 ) – Monte Velino m.2487 ( Vetta ) ( da Passo le Forche m.1221 ) – Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta sec XI ( da Passo le Forche m.1221 ) – Grotta di San Benedetto m.1670 ( da Magliano de’ Marsi )
STRUTTURE PER RISTORO N°8 E PERNOTTAMENTO N°6
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Responsabili sentiero: F.I.E. Delegazione Regionale Abruzzo
ITINERARIO 2: DA MAGLIANO DEI MARSI A FORME
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +474 m., -177 m.
ALTITUDINE: max 1202 m. ALTITUDINE: min. 728 m.
LUNGHEZZA: Km. 8,675
FONDO: sentiero, mulattiera, sterrato.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N.S 3,10 ore, S-N 3,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Partendo da Magliano de’ Marsi m. 728, ci si dirige verso il colle della Ripa e proseguendo per la località Querce di Massa, dopo circa Km. 2,6 si raggiunge il centro abitato di Massa d’Albe e Corona dove, oltre a trovare lungo il percorso un prezioso e fresco fontanile, ci sono attività commerciali per effettuare un eventuale rifornimento viveri.
Si prosegue in salita e dopo aver camminato per circa Km. 1,7 sotto le verticali ed aspre rocce del Velino, si giunge a Fonte Canale m. 1202, località particolarmente ventilata posta alle falde del Monte Cafornia m. 2409, il panorama è incantevole e nelle immediate vicinanze è possibile fare una puntatina alla Valle Majelama (informarsi sui periodi di libero accesso).
Oltrepassato l’imbocco della valle, il sentiero costeggia le scoscese falde sud-occidentali del Monte Magnola ed in leggera discesa, raggiunge il centro abitato e posto tappa di Forme, da dove è consigliabile non perdersi una visita agli interessanti scavi archeologici di Alba Fucens.
PUNTI D’ACQUA – Corona fontanile m.894 . Fonte Canale m.1202
PUNTI DI INTERESSE – Valle Majellama ( da Fonte Canale m. 1202) Scavi Archeologici di Alba Fucens ( da Forme ) – Monte Cafornia m.2409 ( da Fonte Canale m. 1202)
STRUTTURE PER RISTORO N°3 – PERNOTTAMENTO N°1 –
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Responsabili sentiero: F.I.E. Delegazione Regionale Abruzzo
ITINERARIO 3: DA FORME AD OVINDOLI
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +395 m., -41 m.
ALTITUDINE: max 1420 m. ALTITUDINE: min. 1025 m.
LUNGHEZZA: Km. 12,125
FONDO: sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N-S 5,20 ore, S-N 4,20 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Dalla piazzetta di Forme per strada asfaltata ci si dirige verso il Passo Fonte Capo La Maina m.1116, da qui si lascia la strada asfaltata e si piega a sinistra dove si trova un utilissimo fontanile, e si gode una stupenda vista del versante S-E del Monte Velino
A sinistra del fontanile comincia una via sterrata che salendo gradatamente apre
sempre più lo sguardo nell’alveo dell’antico Lago del Fucino. Si prosegue e lo sterrato attraversa la rigogliosa e fitta pineta che è a sud del Monte Magnola, si continua ed a destra, tra gli alberi, appaiono i primi caratteristici tetti dell’abitato di Ovindoli realizzati con gli antichi canali in terracotta.
Si prosegue sempre nel fitto bosco di conifere e quasi all’improvviso si incontra la strada asfaltata, si piega a destra ed in discesa si raggiunge il centro abitato di Ovindoli posto all’estremo sud dell’Altopiano delle Rocche.
Ovindoli in inverno, con le sue piste esposte a N-E è tra le migliori località sciistiche degli Appennini.
PUNTI D’ACQUA –Fonte Capo la Maina m.1116
PUNTI DI INTERESSE – Monte Magnola ( da Forme ) Rifugio Magrini m.2220 ( da Forme ) Impianti sciistici di Ovindoli m.1450
STRUTTURE PER RISTORO N°10 e piu’ PERNOTTAMENTO 10 e piu’–
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Responsabili sentiero: F.I.E. Delegazione Regionale Abruzzo
ITINERARIO 4: DA OVINDOLI A CELANO
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +200m., – 722m..
ALTITUDINE: max 1529 m. ALTITUDINE: min. 807 m.
LUNGHEZZA: Km. 10,875
FONDO:sentiero, traccia, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N-S 4,20 ore, S-N 5,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Si parte da Ovindoli m. 1379 e dirigendosi per la strada asfaltata che porta a Valle Arano, appena fuori dell’abitato si piega a destra in direzione Fontanile di Curti m. 1490, in salita si prosegue e per via sterrata si raggiunge il crinale di Costa Calda m. 1529 ( massima elevazione del Sentiero E1 in Abruzzo ). Da qui è immenso lo scenario che appare al cospetto del versante Occidentale della Serra di Celano le cui rocce aspre e verticali sembrano uscire quasi prepotentemente dai Verdi prati del Vallone dei Curti.
Il sentiero prosegue in discesa e rasenta le verticali pareti della Serra. Più avanti si trova uno stazzo dei pastori che alloggiano in esso nel period estivo. Continuando in discesa si incontra prima del Fosso di Curti un utile fontanile con vasche in metallo, ci si tiene sulla destra ed il sentiero costeggia sempre in discesa una fitta e rigogliosa pineta, mentre a sinistra scorre tra ripidi salti un limpido ruscello. Giunti alla strada asfaltata si va verso sinistra in direzione Celano ove raggiunto l’abitato, è possibile visitare il Castello Piccolomini e l’annesso museo. Più avanti del centro abitato di Celano, si giunge alla foce delle Gole di Celano m. 807 (una delle sette Meraviglie Naturali d’Europa) e quindi dopo una breve sosta e visita alle gole si decide se stazionare a Celano o proseguire in ferrovia verso il prossimo punto sosta (Tagliacozzo).
PUNTI D’ACQUA – Fontanile di Curti m.1490.
PUNTI DI INTERESSE – Serra di Celano m. 1923( da Fontanile di Curti ) – Castello Piccolomini e Museo – Gole di Celano ( da Celano)
STRUTTURE PER RISTORO N°10 e piu’ PERNOTTAMENTO 10 e piu’–
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Responsabili sentiero: F.I.E. Delegazione Regionale Abruzzo
ALTERNATIVA AL PASSAGGIO IN TRENO DA CELANO A TAGLIACOZZO
1 – DA CELANO AD ALBA FUCENS LUNGO LA VIA DI TRANSUMANZA E LA ANTICA VIA TIBURTINA
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +350m., – 100m..
ALTITUDINE: max 970 m. ALTITUDINE: min. 660 m.
LUNGHEZZA: Km. 20
FONDO:sentiero, traccia, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N-S 5,20 ore, S-N 4,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Da Celano si scende verso Sud in direzione della località Tre Ponti, che permettono di passare sotto la autostrada A25 e la via Tiburtina lungo il torrente La Foce. Attraversato il Borgo Quattordici si devia a destra sulla via Circonfucense fino a raggiungere la via delle Paludi. Percorrendo questa via si raggiunge il Museo delle Paludi, Museo archeologico e preistorico realizzato nel luogo del ritrovamento di un insediamento lacustre palafitticolo denominato “Paludi” (XVII-X sec a. C.). Negli spazi espositivi sono conservati ed esposti i reperti di età preistorica e protostorica tornati alla luce nel territorio, quando tutta la piana del Fucino era occupata da un enorme lago.
Proseguendo verso Nord, poco prima della via Tiburtina si raggiunge il grande Tratturo Celano – Foggia dove una volta passavano le greggi destinate a raggiungere i pascoli invernali delle Puglie. Raggiunto ad Ovest il paese di Paterno, si oltrepassa l’autostrada su un ponte e si procede su sentiero in direzione del borgo San Pelino Vecchio.
Oltrepassatolo, il sentiero si inoltra nella suggestiva via di Peschio Cervaro. Dopo un tornante si raggiunge una sterrata che sale ad Alba Fucens percorrendo la valle Solegara, dove passava l’antica via Tiburtina Valeria, come dimostrano alcune costruzioni romane quasi allineate in opera incerta, probabili resti di antichi monumenti funerari. Seguendo queste costruzioni si perviene alle grandi mura poligonali che circondano la porta di Massa, ingresso ai resti di Alba Fucens ed al basolato delle vie principali.
PUNTI D’ACQUA: nei borghi attraversati
PUNTI DI INTERESSE: Museo delle Paludi – Vecchia via Tiburtina con resti di antiche costruzioni, probabili tombe romane.
STRUTTURE PER RISTORO N°1 – PERNOTTAMENTO 1
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ALTERNATIVA AL PASSAGGIO IN TRENO DA CELANO A TAGLIACOZZO
2 – ANELLO ATTORNO ALBA FUCENS
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +100m., – 100m..
ALTITUDINE: max 904 m. ALTITUDINE: min. 1022 m.
LUNGHEZZA: Km. 5,2
FONDO: basolato romano, sentiero, traccia, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: 4,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
La città romana di Alba Fucens, fondata nel 303 a.C., sorgeva su una altura prospiciente il grande del lago del Fucino, che già gli antichi romani avevano tentato di prosciugare costruendo un canale sotterraneo dai vicini Cunicoli di Claudio sotto al Monte Salviano fino al fiume Liri. Oggi il lago è stato completamente prosciugato nell’Ottocento dai Torlonia. Il centro urbano, distante sessantotto miglia da Roma, è attraversato dal basolato della via Valeria, la strada che, partendo da Tivoli sulla Tiburtina, ha collegato progressivamente il Tirreno all’Adriatico.
L’anello inizia dalla porta Fellonica posta a Nord dove giungeva l’antica via Tiburtina Valeria da Roma. Si prosegue con la visita dei resti archeologici dell’antica città, circondata da tre colline e da una possente cerchia muraria. L’antico centro, organizzato in isolati rettangolari definiti dalla via dei Pilastri, dalla parallela via del Miliario e dalla trasversale via dell’Elefante, mostra la Basilica, il mercato, le terme, il santuario di Ercole, le tabernae dove si svolgevano i commerci, il teatro, le ville e l’anfiteatro dotato di una acustica perfetta, ancora oggi
utilizzato per manifestazioni. Dopo la salita al colle dove sorge la chiesa di San Pietro, precedentemente tempio di Apollo, si effettua il giro in senso antiorario delle mura poligonali che circondano la città. Si procede al di là del Colle Pettorino, dove sorgeva il teatro ed un tempio. Dopo la porta di Massa, da cui usciva scendendo l’antica via Tiburtina Valeria, si sale al Castello ristrutturato della Rocca ed adibito ad albergo e alle rovine del borgo medievale di Albe distrutto dal terremoto del 1915. Da lì si scende su sentiero fino alla antica Fonte Fellonica e si risale alle possenti mura poligonali della porta Massima. Tutto il percorso è dominato dalla vista dei monti Velino e Cafornia.
PUNTI D’ACQUA: Fontanile lungo la strada asfaltata dopo la discesa dalla Rocca
PUNTI DI INTERESSE: Resti archeologici di Alba Fucens, mura poligonali
STRUTTURE PER RISTORO N°1 – PERNOTTAMENTO 1
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ALTERNATIVA AL PASSAGGIO IN TRENO DA CELANO A TAGLIACOZZO
3 – DA ALBA FUCENS A TAGLIACOZZO LUNGO LA ANTICA VIA TIBURTINA
DIFFICOLTÀ: facile.
DISLIVELLI: +150m., – 270m..
ALTITUDINE: max 970 m. ALTITUDINE: min. 700 m.
LUNGHEZZA: Km. 21
FONDO: sentiero, traccia, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: 6,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Si lascia Alba Fucens uscendo da Porta Massima e si scende lungo strade sterrate tra boschi e campi coltivati in direzione Ovest, fino ad arrivare alla pianura da cui si gode uno stupendo panorama sul Monte Velino.
Dopo alcune deviazioni si raggiunge la Tomba di Perseo, un mausoleo a torre, a pianta quadrata di cui ora è visibile solo il nucleo in opera cementizia romana, non c’é più l’antico rivestimento in lastre decorate di calcare locale. Perseo era un antico re di Macedonia sconfitto dai romani durante la terza guerra macedone e portato prigioniero ad Alba Fucens nell’anno 168 a.C. L’esistenza di questo monumento funerario rivela il passaggio della antica via Tiburtina Valeria.
Dopo il monumento si incontra l’autostrada A25 che ci costringe a girare a destra su sterrata per circa 200 m, fino aindividuare un sottopasso. Si riprende poi la direzione iniziale verso Ovest fino ad un grande incrocio a cui concorrono tre strade asfaltate che fanno pure da ponte al fiume Salto. Siamo nei Piani Palentini, dove il 23 agosto 1268 avvenne lo scontro storico tra le truppe di Corradino di Svevia e il francese Carlo D’Angiò. Corradino, ultimo erede degli Hohenstaufen, era un ragazzo di appena 16 anni, nipote del grande Federico II, re di Sicilia e della Germania, Imperatore del Sacro Romano Impero e si recava a riprendere possesso del Regno di Napoli e della Sicilia. Carlo I d’Angiò, fratello del Re Luigi IX di Francia, era stato chiamato dal papa Clemente IV per combattere i Ghibellini e adempiva a questo compito con una ferocia inaudita, depredando e distruggendo intere città ghibelline. Lo scontro avvenne proprio qui tra il fiume Salto e il fiume Imele, nei Piani Palentini. Carlo I D’Angiò, con le sue truppe
inferiori di numero, giocò d’astuzia nascondendo la cavalleria e mandando a combattere la fanteria fingendo di esserci anche lui con le sue insegne. Questi fanti furono facilmente sconfitti facendo credere ai soldati di Corradino di aver vinto e ucciso Carlo D’Angiò. Ma mentre le truppe di Corradino festeggiavano ubriacandosi, furono assaliti dalla cavalleria del francese e fatti letteralmente a pezzi, come scrive Dante nella Divina Commedia al XXVIII canto dell’Inferno. In ringraziamento di questa vittoria ottenuta con l’inganno, i francesi fecero erigere nel luogo della battaglia la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, poi distrutta dal terremoto ed i cui ruderi sono visibili a pochi metri dall’incrocio delle tre strade lungo il fiume Salto. Corradino di Svevia riuscì a salvarsi e fuggire. Imbarcatosi a Torre Astura diretto verso la Sicilia, fu tradito e riconsegnato a Carlo D’Angiò, che lo fece decapitare a Napoli nella piazza del mercato. Il suo corpo oggi giace nella vicina Chiesa dei Carmelitani.
Per evitare il traffico eccessivo della strada senza marciapide diretta a Scurcola Marsicana, conviene seguire su strada sterrata il flusso delle acque del fiume Salto che scorre verso Nord per ricongiungersi con l’Imele. Dopo circa 1,2 km e circa 700 m prima della confluenza, si svolta a sinistra seguendo un sentiero che porta a due ponti in ferro, il primo su un canale ed il secondo sul fiume Imele. Passato il secondo ponte, si gira a sinistra e si raggiunge il paese di Scurcola Marsicana, sede fino al secolo XVI° di un importante monastero cistercense retto da frati francesi. Da Piazza Umberto lungo la via Roma, si sale verso la Chiesa della Santissima Trinità, si prosegue lungo la via della Vittoria e si raggiunge infine la via Valeria. Proseguendo su asfalto si raggiunge il borgo di Sorbo, nella cui piazza principale, a lato della chiesa di Santa Maria delle Grazie, si trova una enorme pietra miliare, alta circa 2 metri e mezzo, con una scritta che vanta il passaggio da lì della antica via Tiburtina Valeria. In effetti in quel luogo è stata rinvenuta una stele autentica di un certo Tito Tituleio, risalente alla prima metà dell’epoca imperiale romana. La stele originale è conservata a Tagliacozzo. La pietra miliare in piazza dovrebbe quindi essere una copia.
Si gira a destra attorno alla chiesa e si scende su strade sterrate fino a raggiungere il borgo di Colle San Giacomo, caratteristico per le scene di campagna dipinte sui muri delle case da artisti improvvisati. Da questo borgo, è caratteristica la vista della montagna nel cui taglio è sorta la città di Tagliacozzo, tra il monte Civita (a destra) e il monte La Difesa (a sinistra), dandole questo nome caratteristico.
Da Colle San Giacomo, oltrepassata la nuova via Tiburtina, la ferrovia su passaggio a livello e il fiume Imele su ponte, si arriva ad una strada asfaltata che corre lungo il fiume Imele, abbastanza tranquilla per il passeggio (durante l’estate c’é il divieto ai mezzi motorizzati), fino ad arrivare al centro di Tagliacozzo caratterizzato da una fontana sormontata da un obelisco al centro di una piazza. Una visita a questa città ed alle sue bellezze artistiche e naturali è molto consigliabile.
PUNTI D’ACQUA: Piazza di Scurcola Marsicana, piazza di Sorbo, Tagliacozzo
PUNTI DI INTERESSE: Resti del monumento funerario a Perseo, Resti della chiesa di S.Maria della Vittoria, Chiese e monumenti a Tagliacozzo
STRUTTURE PER RISTORO N°15 – PERNOTTAMENTO 10
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ITINERARIO 5: DA TAGLIACOZZO A CAMPOROTONDO
DIFFICOLTÀ: media.
DISLIVELLI: +682 m., -O m.
ALTITUDINE: max 1409 m. ALTITUDINE: min. 927 m.
LUNGHEZZA: Km. 16,175
FONDO: sentiero, mulattiera, sterrato, asfalto.
TEMPO Dl PERCORRENZA: N-S 6,40 ore, S-N 5,00 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavera-estate-autunno.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Il percorso di questa tappa inizia con l’attraversamento del centro storico di Tagliacozzo, che offre numerosi monumenti ben conservati del XIV e XV secolo da visitare.
Raggiunta la parte alta dell’abitato, si trova la bella chiesa della Madonna del Soccorso, si prosegue per strada asfaltata e dopo circa 2 Km, a quota 990 m. si lascia l’asfalto e piegato a destra, per mulattiera, si raggiunge il centro abitato di Verrecchie, posto sull’estremo versante N-E della Catena dei Monti Simbruini. Si prosegue per strada sterrata per circa 1 Km. ed all’altezza del serbatoio idrico, sulla destra, inizia il sentiero che dopo circa ore 1,30 porta al valico (1382 m.) che si affaccia sulla Valle della Dogana, popolata dalla primavera all’autunno da numerose mandrie e greggi.
Svalicato e piegato a sinistra, si raggiunge il fondo della Valle Dogana, tenendosi sempre a mezza costa si arriva ad una altura che, aggirata nel lato destro ci immette in uno stretto passaggio. Percorso nella sua interezza quest’ultimo sfocia nel Piano della Serra, in prossimità di un grazioso laghetto.
Nelle immediate vicinanze, sul lato sinistro si raggiunge la Fonte S. Antonio (1329 m.) importante punto di rifornimento idrico e da dove, lasciando il Sentiero E1, si può raggiungere il Santuario della SS. Trinità.
Dalla Fonte ci si collega ad una carrareccia che percorrendo in direzione NO-SE il Piano della Serra, raggiunge dopo circa Km. 6,5 la località di Campo Rotondo (1409 m.), ultimo posto tappa del sentiero Europeo El tratto “Abruzzo”.
Da qui il “Sentiero” attraversato il confine Regionale, proseguirà per il Lazio e le Regioni a Sud d’Italia, fino a raggiungere Capo Passero di Siracusa in Sicilia.
PUNTI D’ACQUA – Fontanile localita’ Verrecchie – Fonte S. Antonio
PUNTI DI INTERESSE – Centro storico di Tagliacozzo – Grotte di Beatrice Cenci – Santuario di S.S. Trinita – Sorgenti del Fiume Liri – Risorgenza Fiume Imele.
STRUTTURE PER RISTORO N°2 – PERNOTTAMENTO 1
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Responsabili sentiero: F.I.E. Delegazione Regionale Abruzzo