Sessant’anni di passione per il Gruppo di Gualdo

Quest’anno l’ASD Gruppo Sportivo Gualdo taglia il traguardo dei 60 anni di attività

Nonostante le difficoltà di questi ultimi anni  il Gruppo non è mai venuto meno al suo piccolo ma continuo impegno nel sociale e, grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio, è riuscito ad organizzare numerosi eventi di grande interesse. Non dimentichiamo, inoltre, la forte passione per l’attività escursionistica e la cura rivolta al volontariato per la gestione del Rifugio Gualdo.

Per festeggiare questo importante momento sono in programma varie manifestazioni; la prima è una Mostra di foto (inaugurata sabato 22 giugno al rifugio Gualdo) che intende riassumere le attività più rappresentative di questo lungo cammino del Gruppo.

Chi vede oggi, passando per la strada panoramica dei Colli Alti, il complesso di Gualdo appollaiato sul costone di Monte Morello, vede un edificio semplice ma molto bello, di straordinario sapore toscano: un’architettura rurale ben inserita nel paesaggio e perfettamente in ordine anche nell’arredo e nelle decorazioni. Ebbene, questa dignità è già un segno importante della storia del gruppo. Perché negli anni Cinquanta la vecchia chiesina, parrocchia fino al 1922, era un rudere, o poco più.

Fu al tempo del priore Fissi che la vecchia chiesa con la canonica, in condizioni assai fatiscenti, fu assegnata ad un gruppo di giovani del CTG di Sesto Fiorentino che da tempo ci facevano all’amore, sognando di trasformarla in una base di appoggio per le loro escursioni a Monte Morello. Già l’ambizione di trasformare Gualdo – 400 metri, poco più, sul livello del mare – in un rifugio, che per loro assomigliava al Rifugio Monzino sul Monte Bianco, la dice lunga sulle utopie degli affittuari.

La storia di Gualdo comincia di qui, da questa passione e va avanti, come in genere vanno avanti le cose in questo mondo, con andatura più o meno facile, non senza passioni e contrasti. Nella sua storia il Gruppo ha conosciuto tutto, entusiasmi e sconforti; perfino una causa per diffamazione a mezzo stampa e un incendio doloso. Ma è ancora vivo. Cosa rimane? Intanto l’amore per la montagna. Che non vuol dire solo passione per le arrampicate, per le lunghe camminate tra i boschi ma piuttosto stile di vita, valori antichi da custodire, amore per la natura, difesa dell’ambiente, per tutti gli sport che educhino alla lealtà, al sacrificio.

Gualdo ha iniziato la sua attività sportiva con i trofei di corsa in montagna che sono diventati gare classiche anche a livello nazionale ma ha soprattutto insegnato ad amare un certo modo di fare sport, di fare turismo, di accostarsi alla natura.

Ha avuto sempre orizzonti molto vasti: la sua montagna è, certo, Monte Morello, ma anche le montagne lontane, dalle Dolomiti alla Val d’Aosta fino alle Ande e al Tibet. In una parola è stato ed è un luogo educativo. Vi sono cresciute generazioni di ragazzi. Tutti hanno trovato a Gualdo qualcosa che li ha aiutati a crescere. E a Gualdo hanno anche trovato l’amore per tutto ciò che è bello. Quante iniziative ci sono state in questi anni! Concerti, canti popolari, mostre d’arte, rassegne artistiche al Rifugio – ceramica, pittura, scultura, fotografia – sono un patrimonio prezioso e conosciuto da tutti. Ebbene, portare avanti un servizio di questo genere, affidandosi solo al volontariato, senza stancarsi, anzi conservando intatto un segreto di giovinezza, è uno dei meriti che va riconosciuto oggi a tutti i soci, in primis ai padri fondatori che hanno indicato la rotta senza sbandare.

Le iniziative per festeggiare questi 60 anni di storia vogliono essere testimonianza di questo cammino e di questa passione, con grato e commosso ricordo di tutti coloro che in questi anni ci hanno lasciato.

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